mercoledì 9 dicembre 2015

ARCANEWS Blog N. 269 del 09/11/2015
Resp. L. Cappellini

AVVISO

Luca Cappellini è disponibile, da Natale a Capodanno, e forse anche dopo, per organizzare nelle case pomeriggi insieme. Ottimi giochi di società per conoscerci meglio durante i freddi pomeriggi d’inverno. Visto che non di solo calcio vive un bambino dell’Arca.

Categoria

ARCA - C.G. BOFFALORESE 3 - 0

 Juniores

ARCA - S.LUIGI CORSICO (7 - 0)
MARCATORI ARCA:
9' pt Testa F., 16' pt Visalli, 19' pt Testa F., 20' pt Busani F., 
23' st Testa P. su rig., 41' st Visalli e 45' st Testa F.

Commento:


vittoria sonora maturata soprattutto nei primi 20 minuti grazie alle reti di FraTesta (2), Giuse e miniBuso (alla 2° marcatura consecutiva). Gli avversari non sono sembrati all'altezza ma certamente la ns formazione ha dimostrato di essere concentrata e di non mollare di un cm. Completano le segnatura PieTesta (auguri al diciottenne! ) e l'ennesime marcature di Giuse e FraTesta che è sempre più capocannoniere del girone con 13 reti. Da segnalare infine che Borsa ha parato un rigore agli avversari tuffandosi alla sua sinistra ed ha mantenuto invariata la porta.

Dal nostro inviato
Fabrizio Conconi
 
Esordienti '03

Hanno fatto 1 a 1 ma non so il marcatore.


Esordienti '04

ROMANO BANCO - ARCA 0 - 13 (0 - 3) p. federale
MARCATORI ARCA: Guazzaroni (7),  Andrea Warna (3), Carbone (2), Magliocca

Commento:

Abbiamo fatto 13….Bravi tutti escluso nessuno, portiamo a casa una vittoria con una squadra molto modesta, forse l’ultima nel nostro girone. Cronaca ridotta ai goal dei nostri ragazzi , nel primo tempo dopo un goal fatto e non assegnato ad Andrea Warna si scatena il nostro bomber Jacopo con 4 goal, 0-4. Secondo tempo pochi minuti e segna Andrea Warna dopo alcuni minuti va a segno anche Costantino, fine secondo tempo 0-6.  Parte il terzo tempo e la nostra squadra dilaga con
7 goal, 3 di Jacopo, 2 di Andrea Warna, 1 di Costantino e 1 di Alessandro Magliocca. Con questa vittoria ci prepariamo alla prossima sfida, questa volta se non sbaglio con la prima in classifica….

Forza Arca

Giuseppe


Pulcini '05

  FORZA-CORAGGIO - ARCA 9 - 2 (3 - 1) p. federale
MARCATORI ARCA: Tosoni, Galluzzi
 
Commento:
Cantava una vecchia canzone: "Addio sogni di gloria, addio castelli in aria". E si! Se si voleva tentare di agguantare il Casorate in terza posizione, dovevamo battere il forza e coraggio, ex squadra del nostro allenatore. Di fatto non è stato così!

Tra le nostre file manca il portiere Ferrato, sostituito da un Matteo Calabretta che ha cercato di fare quel che ha potuto per salvare il salvabile, manca Rigoni e Queiroli, due elementi indispensabili a questa squadra, manca  Casella, il nostro uomo-assist, e con un Pesenti che non era in giornata i nostri piccoli eroi cosa dovevano fare? Carlo Papagni, nel primo tempo, tenta di far venire fuori il Carlitos che è in lui ma il forza e coraggio è deciso e non perdona asfaltandoci con un secco 4 a 0.

Il secondo tempo è più equilibrato, prima Galluzzi e poi Tosoni, fanno vedere che l'Arca in campo c'è e può mordere ma il forza e coraggio non si scompone e finisce 2 a 2.

Nel terzo tempo torna l'incubo e il forza e coraggio continua ad infierire, facendo finire la partita con un risultato Ingiusto. Settimana prossima ultima partita di questo campionato invernale che ci ha fatto crescere e che ci ha insegnato tante cose. Dobbiamo, però, crescere ancora per affrontare alla grande anche il primaverile.

Dal vostro inviato 
Luca Cappellini



Pulcini '06

LA BIGLIA - ARCA 1 - 2 (2-3) p. federale
MARCATORE ARCA: Biraghi

Commento:


Ci sono momenti nella vita in cui un narratore si chiede: si fa cronaca o si fa epica? Si raccontano storielle o si narra la Storia, quella con la S maiuscola? Omero o Vespa? Ebbene, raccontando la straordinaria prestazione dei nostri 2006 a Cornaredo contro La Biglia non c’è dubbio: è l’Iliade, non Porta a Porta. La settimana scorsa ci si auspicava una pronta riscossa dei ragazzi, sul piano del carattere prima ancora del gioco, dopo l’inopinata resa senza condizioni contro l’Accademia Vittuone, e oggi la risposta è stata al top, da squadra e da uomini veri, lottando, soffrendo, in una situazione ambientale ad un certo punto molto difficile, ma portando alla fine a casa l’intera posta.
La Biglia di Cornaredo è una società blasonata, Scuola Calcio Milan, del quale veste anche i colori rossoneri; in classifica non è messa benissimo ma è certamente un brutto cliente. Già nello spogliatoio, però, i ragazzi appaiono più concentrati e meno svagati del solito: buon segno. Diverse le assenze: Edoardo Bianchi (coinvolto suo malgrado nella debacle dei 2005 contro il Forza e Coraggio), Carlo Gallizia, Matteo Pierotti, Andrea Donelli e Filippo Biraghi. Il Commando Ultrà  aspetta la squadra al varco: una nuova prestazione senza nerbo non verrebbe affatto tollerata; l’ormai identificato capo-curva, tale Ciomby (nome di battaglia), soggetto poco raccomandabile e, pare, già colpito da numerosi provvedimenti Daspo (per questo motivo è tenuto precauzionalmente al guinzaglio), osserva sornione pronto a comandare clamorose contestazioni.
Il primo tempo è già un indicatore di quella che sarà tutta la partita: una battaglia dove entrambe le squadre non  vanno per il sottile, dandoci di spada più che di fioretto. Astenersi cultori del calcio in punta di tacchetti: qui si corre, si suda e si randella: punto. La partita è completamente equilibrata, molto dispendiosa di energie sia fisiche (il campo è anche molto lungo e largo) sia nervose (la concentrazione deve rimanere sempre al massimo), ma i nostri la interpretano perfettamente, giocando un calcio solidamente bello, mi verrebbe da definirlo così. Il primo tempo si chiude 0-0, tutto assolutamente aperto. Dicevo del campo, lungo e largo: l’ideale per un satanasso come Devid Nikolic e le sue volate letali sulla fascia; e infatti Devid sarà il mattatore dell’incontro. Parte il secondo tempo, in generale è La Biglia che prova a tenere il pallino del gioco, noi spezziamo le trame avversarie e partiamo di rimessa; Miki Guarinelli prende le misure una prima volta mancando di un soffio il vantaggio, ma il secondo break è quello giusto; superiorità numerica, tre contro due, due opzioni di scarico: Giorgio Mazzucchi a sinistra, Devid Nikolic a destra, Michele sceglie la seconda, Devid entra in area e da posizione tutt’altro che semplice incrocia perfettamente mettendo il pallone all’angolino più lontano: 1-0, partita sbloccata. La Biglia accusa il colpo, poi riprende; partita sempre molto maschia, dove tutti gli interpreti in campo non si risparmiano. È tutta questione di concentrazione: se teniamo possiamo prendere il largo; ed ecco una nuova percussione, palla ancora a Devid, situazione un po’confusa in area, batti e ribatti, finchè lo stesso Devid non chiude ogni discussione con un potente destro che si insacca a mezza altezza: 2-0, e con questa doppietta il funambolo balza in testa alla classifica cannonieri dei 2006 con 5 reti scavalcando Luca Warna, a cui oggi Mister Casadei chiede il sacrificio in un ruolo non propriamente suo: laterale di sinistra a sostituire l’assente Carletto Gallizia.
La partita a questo punto prende una piega complicata: gli avversari infatti non ci stanno assolutamente a perdere e si incattiviscono, nel senso che incominciano a chiamare falli e fuori a sproposito, in pieno abuso del principio dell’autoarbitraggio che, per chi scrive, rimane ciò che la Corazzata Potëmkin è per il ragionier Fantozzi: una cagata pazzesca. Presentato come l’esaltazione dell’educatività sportiva, è esattamente l’opposto: lo sdoganamento del famoso detto lombardo che, tradotto, suona pressappoco così: “la vacca è di chi grida di più”. Dateci un arbitro: magari sbaglia, ma almeno è uno solo che decide ed è autorità; così è solo anarchia e legge del più forte.
Al termine del secondo tempo, su un’azione insistita e caparbia de La Biglia, becchiamo il gol del 2-1; questo riapre l’incontro e complica ancora di più le cose: il terzo tempo sarà una bolgia. Gli avversari, alcuni dei quali in preda a veri e propri isterismi, proseguono a chiamare di tutto e di più, e i nostri si innervosiscono. Su una bella volata di Devid (o Luca Warna?), palla in mezzo e Paolo Roberti di prima intenzione infila all’angolino alto: sarebbe 3-1, ma con la palla già al centro La Biglia chiama il fuori dal fondo sul cross nostro e la rete è annullata; anche chi scrive, in tutta sincerità, ha visto la palla fuori, ma non certo da una posizione ideale: chi ha avuto ragione? Chi ha “vosato pusée”. Sofferenza totale; su una percussione de La Biglia, spalla a spalla tra un avversario e il nostro Emanuele Castelluzzo, il primo crolla a terra come morto, punizione per i rossoneri (ancora “chi vosa pusée”); legnata sotto la traversa, miracolo di Yosef Sharaf che devia sul legno; eccezionale il riflesso del nostro portiere, primo sul banco degli imputati dopo la disfatta con il Vittuone,  che riscatta pienamente la prestazione nettamente sotto le righe di sabato scorso.
Permettete un altro episodio-clou della giornata: Franci Bonsi si fronteggia con un avversario che si aggrappa letteralmente alla maglia del nostro tirandolo per almeno quindici metri, finchè anche Franci, che su queste cose non porge affatto l’altra guancia, si aggrappa anche lui: i due rovinano a terra. La Biglia, c'era da chiederselo?, pretende il fallo a favore e si appresta a battere la punizione, tra le proteste veementi dei nostri. Interviene Mister Casadei, definitivamente anti-Decoubertiniano, che impone di imperio la punizione a nostro favore. Proteste scandalizzate dell’allenatore avversario che pontifica sull’autoarbitraggio; se ne andasse a quel paese: Mister Casadei for president! Ormai il nervosismo e la tensione si tagliano a fette: i ragazzi, eroici, stringono i denti per portare a casa la posta piena. Il fischio finale arriva come una liberazione: io personalmente penso nei prossimi giorni ad un check alle coronarie; lo stesso capo-ultrà Ciomby confesserà: ho sofferto come un cane. Bello comunque il saluto finale tra gli avversari, perchè in campo ci può stare tutto il nervosismo e l’agonismo, ma poi ogni cosa finisce lì.
Ci vorrebbe un’altra pagina e mezza per soffermarmi su ogni singolo ragazzo ma, senza nulla togliere a tutti gli altri (che qui elenco: Emanuele Castelluzzo, the wall come il miglior Walter Samuel; Riccardo Magliocca e Matteo Costa, per il loro tipo di gioco non certo la partita ideale, ma stoici e concentrati fino alla fine; Giorgio Mazzucchi, inesauribile sulla fascia; Paolo Roberti, uomo ovunque; Miki Guarinelli e Jack Biasoli, speculari nell’interpretazione del ruolo di terminale offensivo, intelligenza tattica al top), mi piace questa volta soffermarmi su questi:
Yosef Sharaf: come detto, arrivava da una prestazione inguardabile contro il Vittuone; per un portiere c’è il rischio di entrare in una spirale negativa da cui è difficile uscire (pensiamo per esempio al Diego Lopez attuale del Milan). Invece risponde alla grande, e la parata descritta nella cronaca è veramente eccezionale.
Devid Nikolic: l’eroe della partita, regala la vittoria ai nostri con una grande doppietta, ma pochi ricordano, nel primo tempo, una quasi perfetta diagonale difensiva con la quale leva letteralmente dai piedi di un avversario un pallone semplicemente da spingere in porta a Yosef battuto: vale quasi come un terzo gol.
Franci Bonsi: osservarlo muoversi in campo nei minuti finali, in completa trance agonistica, con gli occhi spiritati, è come vedere un leone affamato in gabbia. Altro che il mansueto carlino visto con il Vittuone: una belva, un trascinatore. Lo stesso Ciomby, che di razze di cani se ne intende essendo esso stesso un cane, deve aver pensato: ma è un pitbull o un bandog (incrocio tra un pitbull terrier e un mastino napoletano, pare una delle razze canine più feroci in circolazione)?
Luca Warna: difficile che quest’anno vinca la Scarpa d’Oro Arca, ma l’apporto che dà alla squadra sacrificandosi in copertura è impressionante; questo a lui sembra un di meno, invece è un centuplo: in fondo è quello che Mancini all’Inter sta chiedendo a Icardi e che Icardi, meno intelligente di Luca, non capisce. Infatti Icardi è in panca, mentre Luca Warna è insostituibile.

Sabato prossimo ultima giornata del campionato invernale, in casa controla LombardiaUnoche, nonostante il nome e il blasone, naviga nei bassifondi della classifica; ci attendiamo una bella prestazione per chiudere in bellezza e goderci le meritate vacanze natalizie.

Dal nostro inviato
Daniele

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