Commento:
Immeritata e bruciante
sconfitta dei nostri 2006 nel recupero del match contro l’Accademia Gaggiano; è
veramente un peccato il modo in cui abbiamo buttato alle ortiche una partita
saldamente nelle nostre mani, subendo quattro gol negli ultimi sette minuti del
match e portando a casa soltanto un misero pareggino nel punteggio FIGC.
L’Accademia Gaggiano è una discreta squadra, con alcuni rapidi giocatori, ma
nettamente alla nostra portata; i nostri ragazzi giocano una partita caparbia e
intensa per più di due terzi dell’incontro, ma pagano due clamorosi errori del
portiere e, come sempre è capitato lungo tutta la stagione in situazioni come
questa, finiscono con il disunirsi.
Assenti Edoardo Bianchi,
Jack Biasoli, Matteo Costa, Riccardo Magliocca e, all’ultimo momento, Franci
Bonsi, uno dei mattatori assoluti della vittoria del sabato precedente contro
la Pro Vigevano.
Le assenze forzate di Riccardo e Franci creano una certa
emergenza a centrocampo, dalla quale si può uscire soltanto giocando una
partita intensa e di sacrificio. E i nostri rispondono subito molto bene:
concentrazione massima, gran dinamismo, atteggiamento e cattiveria giusti. La
partita è molto equilibrata e può sbloccarsi da una parte o dall’altra. La
sblocchiamo noi, verso metà del primo tempo, su una rimessa del portiere
avversario sulla quale si avventa, forse non rispettando la regola non scritta
della prima giocata libera, Luca Warna: si impossessa della sfera, si trova a
tu per tu con il portiere che gli rimpalla la conclusione, la palla rotola a
centro area dove staziona Miki Guarinelli: il capitano non ci pensa due volte e
la butta dentro eludendo il disperato intervento di un difensore. C’è un attimo
di indecisione: molto sportivamente Mister Casadei si sincera con il mister
avversario che il gol sia accettato; in effetti il dubbio se non fosse stata
rispettata la prima giocata libera su rimessa è balenato un po’ a tutti. Tutto
regolare, 1-0 per noi. In effetti anche chi scrive propende per la regolarità
dell’azione: la rimessa non era così corta e Luca è stato molto lesto a
pressare il difensore avversario. Bene. Andiamo al riposo in vantaggio e i
Mister Casadei e Ripamonti sono molto soddisfatti: la squadra appare tosta e
reattiva.
Ci piace spendere una menzione particolare per Filippo Biraghi, che
presidia con molta attenzione, sano agonismo e un altruismo che ci sorprende
positivamente la sua fascia di competenza: da lì gli avversari non sfondano;
alcuni papà lo ribattezzano un Franci Bonsi in miniatura: cioè un Franci
Bonsai. Anche Emanuele Castelluzzo si applica con abnegazione a limitare le
pericolose sortite del numero nove avversario, l’elemento tecnicamente più
valido del Gaggiano, e spesso ci riesce anche con una certa eleganza.
Il
secondo tempo è giocato sempre all’insegna dell’equilibrio più totale: squadre
molto corte, quasi speculari, molta intensità, forse a discapito dello
spettacolo. Nessuna delle due concede più di tanto all’altra. Si ricorda giusto
una bella azione caparbia di Devid Nikolic, che si incunea nell’area avversaria,
vince un contrasto con il suo marcatore allargandosi però un po’; sul portiere
in uscita non può fare altro che provare un pallonetto di esterno: il pallone
sembra diretto in fondo alla rete ma termina invece la sua corsa sul palo,
l’accorrente Giorgio Mazzucchi non riesce ad arrivarci per ribadire in porta.
Una vera disdetta perché forse la gara si sarebbe chiusa lì. Si chiude il
secondo tempo e purtroppo inizia la terza e ultima frazione; dico purtroppo
perché lì accade di tutto.
Dopo pochi minuti un avversario fa partire un
campanile senza alcuna pretesa diretto verso la nostra porta. Il nostro Yosef,
eroe assoluto nel match contro la Pro Vigevano e fino ad allora autore di una
partita attenta, invece di attendere il campanile sulla linea di porta per
controllarlo con agio, decide scriteriatamente di uscirgli incontro. Il
risultato è sanguinoso: viene scavalcato dalla palla che rimbalza beffardamente
in rete nonostante il disperato tentativo di recupero. Ciò nonostante, la
risposta dei nostri è di carattere: dopo un paio di minuti un’ottima ripartenza
viene rifinita da Miki Guarinelli, che allarga all’accorrente Luca Warna, e
finalizzata da quest’ultimo con un bel diagonale basso in anticipo sul
portiere. 2-1 e partita di nuovo nelle nostre mani. Forse incomincia ad esserci
un po’ di stanchezza e a mancare un po’ di lucidità, ma la squadra sembra
tenere per l’ultimo sforzo finale. Invece verso la metà del tempo avviene il
patatrac: Filippo sbaglia a centrocampo forse l’unico pallone di tutta la sua impeccabile
partita, un avversario se ne impossessa ma ha poche idee e lascia partire un
tiro sicuramente teso ma abbordabile; Yosef potrebbe, o meglio, dovrebbe
bloccare la palla con le mani ma decide invece di darci di piede: la cicca
malamente facendosi fregare dal rimbalzo e regala al Gaggiano il clamoroso 2-2.
Stavolta i nostri accusano il colpo e all’azione successiva lasciano andare
nuovamente al tiro con troppa semplicità l’avversario. Yosef stavolta non può
farci più di tanto, e così, nel giro di un minuto, passiamo dal 2-1 al 2-3.
Avremmo la possibilità di riequilibrare il risultato con una nuova azione di
rimessa, ma stavolta Miki Guarinelli si trova il pallone troppo sotto e si
incarta non riuscendo ad alleggerirlo sugli accorrenti Luca e Devid: eravamo in
superiorità numerica. Qui praticamente ci spegniamo del tutto, becchiamo dopo
poco il quarto gol che chiude la partita e, all’ultimo secondo, anche il quinto
che rende il passivo decisamente pesante e immeritato.
Vincere ci avrebbe
permesso di entrare nella zona più nobile della classifica e invece rimaniamo
nel limbo. C’è poco da rimproverare ai ragazzi: l’impegno non è mai venuto meno
e soltanto degli episodi ci hanno condannato. Certo, troppo spesso capita che
ci si deprima eccessivamente alla prima cosa storta: stavolta per lo meno è
capitato alla seconda. Una citazione per tutti i presenti: Yosef Sharaf;
Emanuele Castelluzzo; Matteo Pierotti; Filippo Biraghi, la nota più lieta della
giornata; Andrea Donelli; Paolo Roberti; Carlo Gallizia; Devid Nikolic; Luca
Warna; Miki Guarinelli; Giorgio Mazzucchi
Dal nostro inviato
Daniele Bonsignorio
ARCA - ACC. INTER 2 - 4 (1-2) p. federale
MARCATORI ARCA:
Commento:
Niente da fare per i ragazzi del 2006 contro l’Accademia Inter, al termine
di una partita comunque equilibrata e ben giocata dai nostri, che escono alla
distanza disputando soprattutto un ultimo tempo di grande spessore. Anche
questa volta si pagano alcune incertezze difensive gravi, sulle quali i Mister
Casadei e Ripamonti dovranno continuare a lavorare alacremente.
Vengono lasciati a casa questa volta Matteo Pierotti, Andrea Donelli e
Matteo Costa; non arruolabile perché ancora convalescente Franci Bonsi, che si
accomoda comunque in panchina per sostenere la squadra da vicino. Pronti via,
ed è confortante vedere che i nostri giocano concentrati e corti così come si
era visto nello sfortunato recupero di due giorni prima contro il Gaggiano;
ormai certe partite svogliate e indolenti di qualche mese fa sono un ricordo, e
per lo meno l’impegno da parte di tutti sembra non mancare mai. L’Accademia
Inter, come ci si aspettava, ha due o tre buoni elementi, soprattutto il numero
8, il più piccolo di tutti ma il più estroso, ed è ben disposta in campo come
da tradizione. Per parte nostra, il rientro di Riccardo Magliocca sembra darci
un po’ più di intraprendenza; il problema, più che altro, è la condizione
fisica di Devid Nikolic: rientrato già da qualche giornata dopo un brutto
infortunio alla caviglia, Devid appare in ritardo di forma e, soprattutto,
ancora claudicante; stando così le cose, non riesce a far valere appieno le sue
doti di fromboliere e freccia sulla fascia destra, dove purtroppo è
costantemente frenato dai marcatori avversari. In porta, invece, Yosef Sharaf
deve dare un segnale di riscossa dopo la prova deficitaria di giovedì, sulla
quale pesano come macigni le due papere clamorose in occasione dei due pareggi
del Gaggiano. In verità il gol che prendiamo verso la fine del primo tempo non
vede tanto Yosef responsabile quanto l’intera difesa che, su calcio da fermo,
si fa scavalcare da un cross su cui nessuno ci dà di testa e che arriva sui
piedi di un avversario completamente solo al centro dell’area: facile il tiro
di controbalzo a fulminare Yosef. Incomincia a serpeggiare sconforto, il grande
limite di questa squadra che spesso tende a deprimersi alla prima cosa che va
storta. Finisce il tempo e Mister Casadei ha il suo da fare per riprendere i
ragazzi: in fondo si è anche giocato bene e nulla è compromesso. L’inizio del
secondo tempo non è però dei migliori: su un’incursione dell’Accademia Inter
parte una sorta di flipper con la palla che schizza di qua e di là nella nostra
area: i nostri decidono di fare gli spettatori finchè la sfera non arriva ad un
avversario che la caccia dentro. 2-0 e ora è proprio dura. Il 3-0 arriva di lì
a poco e fa letteralmente infuriare Mister Ripamonti, che cura in particolare
la fase difensiva: campanile in area, nessuno dei nostri interviene, Yosef,
memore forse della papera con il Gaggiano su un pallone simile decide di non
intervenire, arriva un nerazzurro che da pochi passi la spinge in rete.
Oggettivamente grottesco. Contro i nostri pare che lo schema migliore per
segnare sia questo: palla alta alla viva il parroco, tanto nessuno ci dà di
testa o di piede per spazzarla via, quasi matematico che ci arrivi sempre prima
un avversario. Speriamo che non giri troppo la voce sennò siamo rovinati. Urge
un timeout per dare una registrata ai ragazzi, e Mister Casadei li striglia ben
bene. Praticamente compromesso il risultato, cerchiamo almeno di vendere cara
la pelle. E in effetti, nel terzo e ultimo tempo, assistiamo ad una bella
reazione; forse l’Accademia Inter si siede un po’, di certo i nostri danno
ascolto a Samuele, che aveva detto di tirare fuori gli attributi, e si vede una
squadra finalmente intraprendente. Il primo gol nostro è sicuramente fortunoso:
Luca Warna infastidisce un difensore avversario che se ne esce con un curioso
campanile diretto nel sette della sua porta e imprendibile per il portiere: il
più classico degli autogol, stile Marco Materazzi ad Empoli nel 2006; molti dei
ragazzi in campo non erano ancora nati. Così come ci eravamo buttati giù al
primo gol preso, ci ringalluzziamo al primo gol fatto, e in effetti ora è
un’altra partita. Michele Guarinelli riceve palla in area, finta il tiro di
destro, rientra invece sul sinistro e fulmina il portiere sul primo palo:
classico gol alla Diego Milito, bellissimo; 2-3 e la partita è clamorosamente
riaperta. Gli avversari incominciano ad avere paura e noi a crederci, ma alla
lunga ha la meglio forse una maggiore consapevolezza dei propri mezzi
dell’Accademia Inter, e un bel tiro a mezza altezza imprendibile per Yosef
chiude definitivamente i giochi. 2-4 finale e peccato, ma quello che si è visto
nella terza frazione di gioco è stato confortante. Così come contro l’Accademia
Gaggiano, un plauso all’impegno di tutti i ragazzi: Yosef Sharaf; Emanuele
Castelluzzo, Edoardo Bianchi e Carlo Gallizia in difesa; Paolo Roberti e
Filippo Biraghi preziosi jolly a tuttocampo, Riccardo Magliocca play-maker,
Jack Biasoli e Miki Guarinelli, attaccanti di movimento; Luca Warna, Giorgio
Mazzucchi e Devid Nikolic laterali offensivi.
Sabato prossimo ultima
giornata di campionato, ad Assago contro la squadra fanalino di coda: ovvio
attendersi una chiusura di stagione con un risultato positivo, anche per
aggiungere punti ad una classifica un po’ misera. Dopodichè incominceranno i
tornei di maggio: presto verrà fatto un punto preciso su tutti gli impegni.
Condizione imprescindibile: partecipare a tornei dove al termine delle partite
ci siano salamelle a chili e birra a fiumi.
Dal nostro inviato
Daniele Bonsignorio