lunedì 20 maggio 2019

ARCANEWS Blog N.362 del 20/05/2019
Resp. L. Cappellini

Editoriale

A CURA DI: L. Cappellini

Carissimi amici e lettori di Arca news, anche questa settimana versione ridottissima del nostro giornalino ma con notizie importanti. I 2006 perdono ad Arluno. I 2011 non giocano causa pioggia e i 2007 si qualficano al torneo dell'Aprile 81. Per la rubrica "Non di solo calcio" questa settimana si parla in modo molto divertente di Prime Comunioni. Buona lettura a tutti!

Il direttore
Luca Cappellini


Esordienti '06

Torneo: Challenge Cup 2019
ARCA - BIENATE MAGNAGO  0 - 2



Commento

Sconfitta tutto sommato meritata dei nostri 2006 contro il Bienate Magnago alla terza uscita del torneo di Arluno: rovescio netto (0-2) ma fortunatamente ininfluente ai fini del passaggi del turno, che otteniamo come secondi classificati nel girone. I gol subiti nascono da un nostro clamoroso svarione e da un fuorigioco netto non rilevato dall’arbitro, ma bisogna essere obbiettivi e ammettere che gli avversari hanno legittimato, soprattutto nel secondo tempo, la vittoria.

Entriamo in campo già sicuri del passaggio del turno: nell’altra partita del girone già conclusa, infatti, il San Vittore Olona ha sconfitto il Busto81 e quest’ultimo quindi non può più raggiungerci in classifica. Assente Mister Cariello per problemi personali, la guida della squadra passa al vice Mister Giancarlo Marini, che ripropone praticamente lo stesso 11 iniziale vittorioso contro il San Vittore Olona, con l’innesto di Carletto Gallizia, assente sabato scorso, e una significativa variante tattica: al posto di Giorgio Mazzucchi, che si siede inizialmente in panchina, viene inserito come punta centrale Francesco Bonsignorio, con l’incarico di agire da “falso nueve” svariando su tutto il fronte offensivo. Difesa a quattro, con capitan Andrea Donelli e Neder Jouini centrali e Paolo Roberti ed Emanuele Castelluzzo laterali; centrocampo a tre con i due cursori Michele Guarinelli ed Enrico Falzone a portare legna per il regista Riccardo Magliocca; due mezze punte, Edoardo Bianchi e Carlo Gallizia, ad inserirsi negli spazi creati da Franci Bonsi. 

L’inizio della partita, come negli incontri precedenti, è autoritario: i nostri cercano subito di imporsi e chiudere gli avversari nella loro metà campo. Le prime fasi sembrano promettenti e dopo pochi minuti Edo Bianchi ha già una nitidissima occasione per passare, copia carbone dell’azione che gli aveva permesso di sbloccare il risultato contro il San Vittore: questa volta però la conclusione è debole e telefonata nelle braccia del portiere. Si nota subito che il nostro non è in giornata di grazia e non ripeterà le scintillanti prestazioni delle due partite precedenti. La partita è comunque intensa: Arca e Bienate si fronteggiano con decisione, soprattutto a centrocampo, ma in tutte e zone del campo nessuno tira indietro la gamba. Franci è toccato duro quasi subito, ma è il suo modo di giocare che lo espone a situazioni del genere: la tendenza a tenere il pallone cercando il dribbling di troppo lo fa essere raddoppiato e triplicato in continuazione, con le buone o (spesso) con le cattive. Il Bienate si dimostra molto coriaceo e ben disposto in difesa: contro squadre così, se non si passa subito, quasi sempre tra i nostri subentrano frenesia, nervosismo ed eccessiva confusione. Edo ha una seconda palla buona tra i piedi ma la spreca nuovamente in malo modo e dall’altra parte Carletto Gallizia non è decisamente nella sua giornata migliore. Inevitabile che gli avversari prendano coraggio e incomincino ad imbastire qualche sortita offensiva. A dire la verità l’unico schema sembra essere il lancio in avanti a sfruttare la corsa del loro centravanti, ma è su uno di questi che i nostri, verso metà del primo tempo, confezionano il regalone per il Bienate; palla in avanti degli avversari senza eccessive pretese, capitan Donelli è nettamente in vantaggio e deve solo appoggiare con calma indietro al portiere Yosef Sharaf, ma si fa prendere da un’ingiustificata agitazione e valuta male la misura dell’appoggio facendo partire un siluro rasoterra, per di più leggermente angolato; da parte sua Yosef è uscito sconsideratamente a rotta di collo, come se l’avversario fosse a pochi metri quando invece era ben più lontano, e si fa prendere controtempo: per non farsi superare è costretto a toccare il pallone con la mano. Punizione dal limite per il Bienate in posizione esattamente centrale. Yosef dispone la barriera: è purtroppo risaputo che non è la sua specialità. Forse dovrebbe disporre almeno quattro-cinque elementi ma ne mette solo tre. È anche vero che si impara con l’esperienza e forse non si dovrebbe criticare troppo le sue scelte, comunque sia parte il tiro ed è gol, purtroppo anche sul palo che Yosef aveva deciso di coprire. I nostri ripartono nella condizione psicologica che si può immaginare, a testa bassa ma con troppa frenesia e poca lucidità. 

Finisce il tempo senza troppi altri sussulti, a parte una nuova conclusione del Bienate su cui stavolta Yosef fa buona guardia alzando in angolo. Mister Giancarlo ridisegna la squadra con un cambio conservativo (Paolo Cotta al posto di Emanuele come laterale destro di difesa) e una variazione di modulo: Giacomo Biasoli al posto di Carlo, passando così ad un centrocampo a quattro, e Giorgio Mazzucchi al posto di Edo a diventare punta centrale con Franci leggermente più arretrato. Si passa cioè da un 4-3-2-1 a un 4-4-1-1. Il cambio di modulo non sortisce però gli effetti sperati; non si può dire che si giochi male, l’intensità di gioco è anche buona, l’impegno non manca, ma la fase offensiva è decisamente inconcludente. Franci in un’occasione potrebbe mandare in porta Giorgio ma lo ignora, si intestardisce in un uno contro uno con il marcatore avversario, perde l’attimo e decide per la conclusione da fuori, murata. Il Bienate gioca di rimessa e ci tiene sulle corde con un paio di conclusioni pericolose che terminano a lato. Ci procuriamo una serie di calci da fermo interessanti, tra punizioni e calci d’angolo, ma niente da fare. Sull’ennesimo calcio d’angolo ben battuto da Franci con traiettoria tesa nell’area piccola, sulla quale basta metterci una qualunque parte del corpo per mettere la palla in porta e sulla quale invece tutti si scansano, mister Giancarlo si imbestialisce letteralmente. L’arbitro, lo stesso dell’incontro con il San Vittore Olona in cui già non si era dimostrato molto benevolo con noi, ci affossa definitivamente non vedendo un fuorigioco di almeno tre metri di un avversario; sul prosieguo dell’azione il tiro del Bienate finisce in rete nonostante il tentativo quasi riuscito di respinta da parte di Yosef. Lo 0-2 ci taglia completamente le gambe; il Bienate si divora il 3-0 sotto porta con Yosef che compie un mezzo miracolo, Jack è costretto ad uscire per una pallonata dolorosissima al fianco, rientrano Carlo ed Edo ma non succede nient’altro. Il Bienate merita alla fine la posta piena e, in virtù dello scontro diretto favorevole, ci supera al primo posto del girone. I ragazzi lasciano il campo recriminando verso l’arbitro, ma forse dovrebbero recriminare di più verso se stessi. 

Giudizi in breve. Yosef a metà tra  interventi salva-rete e incertezze determinanti; altalenante anche capitan Donelli: alcune buone chiusure, ma grave il suo errore in occasione del primo gol avversario; bene invece Emanuele e Neder, quest’ultimo più positivo rispetto alle due precedenti prestazioni. Bene i due Paoli, Roberti e Cotta. A centrocampo gira discretamente Riki Magliocca; instancabili in fase interdittiva Miki Guarinelli ed Enrico Falzone, meno brillanti in fase di costruzione di gioco. Non male Jack fino alla pallonata che lo mette fuori causa. Sottotono Edo e Carlo: il primo sbaglia due occasioni che potevano cambiare il destino dell’incontro, il secondo incide molto poco. Sempre uno degli ultimi ad arrendersi e spesso picchiato dai difensori avversari Franci, ma anche troppo egoista e poco concreto in un paio di occasioni. Discreto infine Giorgio, anche lui però poco incisivo come tutti i colleghi dell’attacco, penalizzato anche dal suo fisico minuto.

Ci attende un’impegnativa semifinale sabato prossimo contro il San Giuseppe Arese, che ha chiuso al primo posto nell’altro girone sopravanzando compagini come la Lombardia Uno e l’Ausonia; L’esito non è già segnato come forse qualcuno, dotato di scarsa autostima, può pensare: ci vorrà certo un altro tipo di cattiveria in attacco, quella che comunque non è mancata nelle altre zone del campo.
 

Dal nostro inviato
Daniele

Esordienti 2007

Torneo: Aprile 81
ARCA - ROSARIO 2 - 1 (Angelelli 2)
OPERA - ARCA 5 - 0
ARCA - BUCCINASCO 3 - 2 (Abbo, Azzoni, Guatri)


Commento
La squadra si è qualificata nel girone e domenica prossima farà le semifinali e le eventuali finali.

Dal nostro inviato
Stefano

Non di solo calcio

Proseguiamo con la nostra simpatica rubrica "Non di solo calcio" e parliamo di Comunioni. Si, perchè, il mese di Maggio è il classico mese delle Prime Comunioni e quando fa la Prima Comunione un giocatore dell'Arca è una grande festa per tutta l'Arca e Arca News non può non esserci.

Quest'anno le Prime Comunioni riguardano la mista 2008/9. Domenica 12 Maggio presso la basilica di S.Anbrogio ha fatto la sua Prima Comunione il grande difensore Ambrogio Pezzoni mentre Sabato 18 maggio presso la parrocchia del S. Rosario hanno fatto la loro Prima Comunione lo spietato attaccante Pietro Demartini e il capitano Giacomo Percuoco.
 
Lo schema è sempre lo stesso. Dopo una fin troppo lunga funzione in chiesa, ci si riversa in oratorio dove, ovviamente, i giocatori dell'arca cosa possono fare secondo voi? Elementare Watson! Si lanciano, come se fossero in crisi d'astinenza, sul campo di calcio e giocano una partita infinita dimenticandosi persino di partecipare al rinfresco.
 
Voi direte, è tipico dei bambini comportarsi così! Mica tanto! Intorno alle 14 e 30 del pomeriggio ecco apparire dal nulla Mauro Spadaro, Direttore Sportivo dell'Arca, che senza chiedere il permesso a nessuno di giocare, come fanno i bambini educati; si fionda sul campo, frega il pallone ad un piccolo giocatore e finalmente si ferma e grida: "Chi è con me?", per poi ricominciare immediatamente a giocare e fare anche un goal. "Non vale!" grida qualcuno. "Perchè? L'ho fatto io!" risponde il direttore sportivo dell'Arca dai capelli bianchi tornato per circa mezz'ora bambino.
 
Qui finisce il mio resoconto sulle Prime Comunioni. Vi è piaciuto? Spero di si! Perchè, come ho scritto anche nell'articolo della settimana scorsa, ben vengano più spesso questi momenti diversi dal solito. Sono la dimostrazione che non di solo calcio è fatto un nostro giocatore ma anche della compagnia di una comunità sportiva. Questa è l'Arca!
Dal vostro inviato
Luca Cappellini

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